mercoledì 10 dicembre 2008
""ARTRITE REUMATOIDE""
Il nodulo reumatoide, presente in più del 30% dei pazienti, si presenta generalmente a livello sottocutaneo nei punti sottoposti a irritazione cronica (p. es., la superficie estensoria dell'avambraccio).
- La sindrome del tunnel carpale può originarsi da una sinovite del polso.
- La rottura di cisti poplitee può simulare una trombosi venosa profonda.
I noduli reumatoidi sottocutanei non sono abitualmente una manifestazione precoce.
Altre manifestazioni extrarticolari sono i noduli viscerali, la vasculite che può causare ulcere agli arti inferiori, le mononeuriti multiple, i versamenti pleurici o pericardici, linfoadenopatia, la sindrome di Felty, la sindrome di Sjögren o la episclerite. Può essere presente febbre, ma essa è generalmente modesta, tranne che nella malattia di Still dell'adulto, una poliartrite siero-negativa, molto simile all'AR, ma con importanti caratteristiche sistemiche.
domenica 12 ottobre 2008
EDUCAZIONE POSTURALE
Durante gli esercizi occorre modificare l'atteggiamento degli arti inferiori, è importante imparare a flettere ed estendere gli arti senza coinvolgere il bacino in modo da evitare inutili sollecitazioni sul rachide lombare.
- In posizione supina con gli arti inferiori rilassati distesi e extraruotati, piegare l'arto dx con il minimo sforzo senza muovere il bacino, lasciando scivolare il tallone e mobilizzando l'anca in rotazione esterna (A-B)
- Completare il movimento fino ad appoggiare la pianta del piede al pavimento (C)
Le mani sono appoggiate sul bacino, verificano che gli arti inferiori si muovano senza coinvolgerlo.
È un ottimo esercizio anche per migliorare la scioltezza dell'articolazione coxofemorale.
Per apprendere una buona padronanza della postura del rachide è indispensabile saper controllare il bacino perchè su di esso sono appoggiate le vertebre e dalla sua posizione dipende l'atteggiamento e l'equilibrio di tutto il rachide.
Antero-retroversione del bacino in posizione supina
In posizione supina con gli arti inferiori piegati e leggermente divaricati, provare a muovere il bacino:
movimento di retroversione del bacino che porta le vertebre lombari ad aderire a terra, la normale lordosi lombare si rettifica.
Movimento di antiversione del bacino, le vertebre lombari si sollevano da terra così si forma la lordosi lombare.
Cercare di di eseguire questi movimenti contemporaneamente alla respirazione, in questo modo se ne rafforza l'efficacia, e si lascia che il bacino segua liberamente il movimento del respiro e dell'addome.
- Quando l'aria entra lasciare che i muscoli addominali si rilassino e che l'addome si gonfi, il bacino viene trascinato in anteroversione e le vertebre lombari si staccano dalla superficie d'appoggio formando la lordosi (A)
- Quando l'aria esce i muscoli addominali si contraggono e l'addome si retrae, il bacino viene trascinato in retroversione e le vertebre lombari aderiscono alla superficie d'appoggio riducendo la lordosi.(B)
Utile per migliorare la mobilità è ha anche un effetto antalgico, infatti quando si esegue la retroversione si dà sollievo alle faccette articolari, mentre quando si esegue in ateroversione si da sollievo ai dischi intervertebrali.
Il bacino acquista energia e il rachide lombare si muove liberamente.
In situazioni di ansia , il blocco del diaframma e la tensione costante dei muscoli addominali provocano rigidità del bacino e del rachide lombare. All'opposto, il respiro libero trasferisce energia al bacino e permette piena libertà di movimento alle vertebre lombari.
Antero-retroversione bacino in quadrupedia
In quadrupedia con il peso del corpo distribuito sui 4 appoggi eseguire lo stesso movimento di anteroversione e retroversione del bacino sempre guidato dal respiro. (A-B)
Mantenimento lordosi lombare in posizione seduta
In posizione seduta appoggiare le mani sul bacino e provare a ruotare il bacino in avanti e all'indietro. Prendere coscienza di come variano i contatti con il piano del sedile:
- ruotando il bacino in avanti il peso si sposta sulle tuberosità ischiatiche (ischi) si riforma la la lordosi fisiologica la regione lombare diventa concava(B)
- se la rotazione in avanti viene forzata la lordosi appare accentuata(A)
- ruotando il bacino all'indietro il peso si sposta sul coccige, la lordosi si riduce e poi si rettifica e in fine quando si sposta sul coccige si assume un atteggiamento di cifosi, la curva diventa convessa (C)
saper eseguire la rotazione del bacino in avanti ci permette di acquisire la capacità di mantenere le curve fisiologiche, per assumere la posizione corretta è un buon accorgimento forzare la rotazione in avanti del bacino e poi rilasciarla leggermente mantenendo il peso sui dischi, occorre evitare di sedersi sul coccige.
Controllo del bacino in stazione eretta (esercizio del grounding)
Il movimento di antero-retroversione del bacino va eseguito anche in stazione eretta cercando di rafforzare oltre alla capacità di controllo anche l'energia necessaria per vincere la forza di gravità.
La prima cosa da fare è la ricerca di un buon appoggio dei piedi, a tal fine è utile l'esercizio del grounding (sensazione di contatto tra i piedi e il terreno).
- In stazione eretta con i piedi paralleli e distanti tra loro quanto la larghezza del bacino, piegare leggermente gli arti inferiori spostando il peso in avanti sugli avampiedi senza sollevare i talloni, controllare che i piedi siano puntati in avanti e che le ginocchia siano centrate sui piedi (A)
Verificare che sia conservata la lordosi lombare, controllare che le spalle siano rilassate in modo da mantenere la giusta cifosi dorsale. Gli arti superiori sono abbandonati lungo il corpo, la testa è sul prolungamento della colonna vertebrale, mento leggermente retratto e lo sguardo orizzontale, lingua e mandibola rilassata.
Una volta ottenuta una base stabile mantenendo gli arti inferiori leggermente piegati eseguire i movimenti di antero-retroversione del bacino abbinandolo alla respirazione. - Quando l'aria entra mentre i muscoli addominali si rilassano e l'addome si gonfia il bacino viene trasportato in avanti anteroversione, si forma la lordosi (B)
- Quando l'aria esce i muscoli addominali si contraggono e l'addome si retrae, il bacino viene trasportato all'indietro in retroversione si riduce la lordosi (C)
durante il movimento il peso del corpo deve restare ben appoggiato sugli avampiedi senza sollevare i talloni.
Si possono sperimentare sensazioni di stabilità, sicurezza, prontezza, equilibrio, protezione, mobilità, energia.
Una volta acquisita la base stabile, estendere gli arti inferiori per ricercare la posizione corretta in stazione eretta (D)
giovedì 2 ottobre 2008
**ESERCIZI DI EDUCAZIONE POSTURALE**
- Quando sono tesi la tensione dei muscoli ileopsoas trascina il bacino in anteroversione e fa sollevare le vertebre lombari da terra (A) formando la lordosi lombare.
- Piegando gli arti inferiori i muscoli ileopsoas si rilasciano e le vertebre lombari si appoggiano a terra riducendo la lordosi lombare (B).
Influenza deli arti superiori
- Elevando gli arti superiori si percepisce che la lordosi lombare si accentua. La lordosi è ancora più evidente in coloro che presentano ipercifosi dorsale, rigidità delle spalle o retrazione dei muscoli pettorali (C).
**L'IMPORTANZA DEL DIAFRAMMA**
domenica 21 settembre 2008
"VALORI PRESSIONE"
- Per rientrare nella norma, la pressione arteriosa deve essere inferiore a 140/90.
- Valori pressori inferiori a 120/80 sono da considerarsi ottimali, purché la pressione arteriosa massima sia superiore a 100, altrimenti si ha ipotensione.
- Invece quando la pressione arteriosa è superiore a 139/89 si ha l'ipertensione.
- L'ipertensione è lieve se la pressione è compresa tra 140-159/90-99, mentre se questa è compresa tra 160-179/100-109 l'ipertensione è moderata. A valori pressori superiori a 180/110 corrisponde un'ipertensione di grado severo.
mercoledì 17 settembre 2008
**LOMBALGIA**
- lombalgia: quando interessa la regione lombare
- cervicalgia: quando è localizzato a livello della regione cervicale
- dorsalgia: quando colpisce la regione dorsale
Il termine lombalgia indica il sintomo e non la patologia, indica la presenza di un dolore abbinato o meno a una limitazione funzionale a livello della regione cervicale della colonna vertebrale.
Nell'80% dei casi il dolore non è dovuto a cause specifiche (patologie del rachide) ma a cause non specifiche quali posture, movimenti scorretti, stress psicologico, forma fisica scadente, sovrappeso, obesità, abuso di caffeina e nicotina.
""Ginnastica antalgica e rieducativa"" => esercizi utili per automatizare una corretta postura, esercizi per decomprimere i dischi intervertebrali, esercizi di mobilizzazione specifici per il rachide lombare, esercizi d compenso per riequilibrare il rachide lombare quando l'attività sportiva e lavorativa costringe a posizioni e movimenti che alterano la lordosi fisiologica.
RACHIDE E SUE FUNZIONI
Il rachide è formato dalla sovrapposizione delle vertebre che formano una robusta colonna centrale, tra una vertebra e l'altra è interposta una specie di cuscinetto detto disco intervertebrele.
La funzione fondamentale del rachide è quella di sostenere il tronco, il capo e gli arti superiori. (a)
La seconda funzione è quella di proteggere il midollo spinale che passa nel canale vertebrale. (b)
La terza funzione è quella di permettere la mobilità del tronco e della testa.
DISCO INTERVERTEBRALE
Il disco intervertebrale è molto importante nel determinare il dolore, quando esponiamo la nostra colonna a un carico, la pressione sui dischi aumenta e si distribuisce su tutta la loro superficie, grazie al liquido in essi contenuto.
LORDOSI LOMBARE
Vista lateralmente la colonna vertebrale non è dritta, ma presenta delle curve armoniose che le conferiscono maggiore resistenza e la capacità di ammortizzare i numerosi carichi che essa riceve quotidianamente. Esse sono la lordosi lombare, cifosi dorsale e la lordosi cervicale (curve fisiologiche).
Le 5 vertebre lombari formano una curva a concavità posteriore chiamata lordosi, essa è una curva benefica perchè permette alla colonna di ammortizzare i numerosi carichi quotidiani. Infatti quando si ha la giusta lordosi lombare la pressione si distribuisce in modo uniforme su pilastro anteriore (disco e corpo vertebrale) e sul pilastro posteriore (faccette articolari).
In questo modo la colonna è più solida ed è capace di sopportare senza problemi pressioni anche elevate. La posizione in cui la colonna conserva la lordosi vieni definita posizione neutra perchè costituisce la posizione intermedia di equilibrio tra la flessione e l'estensione. Il nucleo polposo non viene spinto nè posteriormente (flessione) nè anteriormente (estensione).
ALTERAZIONI DELLA LORDOSI LOMBARE
Posture e movimento in flessione
Quando la colonna lombare si flette, perde la fisiologica lordosi, o addirittura assume un atteggiamento di cifosi. Si ha così una cattiva distribuzione della pressione, aumenta sul pilastro anteriore, sul corpo vertebrale e sui dischi intervertebrali. Lo spazio tra i corpi si riduce anteriormente e aumenta posteriormente e il nucleo polposo viene spinto all'indietro mettendo in tensione le fibre posteriori dell'anello fibroso.
In questa posizione il rachide lombare è più instabile, meno resistente meno capace di sopportare pressioni. Le posizioni di flessione (lavarci, vestirci, chi fa sport) vengono definiti scorretti perchè viene alterata la fisiologica lordosi essa si rettifica o peggio si inverte in atteggiamento di cifosi lombare.
Quando le posture scorrette sono mantenute per brevi periodi non provocano danni ne lombalgia, se invece sono mantenute per tempi prolungati possono scatenare un dolore alla schiena: un messaggio intelligente di allarme della colonna che evidenzia il suo disagio in questa postura di alterato equilibrio. Essa, avendo accumulato una tensione statica esprime il bisogno di cambiare posizione per riequilibrarsi.
La lombalgia di origine posturale è localizzata esclisivamente a livello della regione lombare, il soggetto che ne soffre non presenta alcuna alterazione nè deformità a livello del rachide, pertanto non è necessario che frequenti una palestra di ginnastica correttiva ma è sufficiente che prenda coscienza delle poture scorrette e impari a usare correttamente la colonna nelle posizioni e nei movimenti quotidiani.
Protusione ed ernia dei dischi intervertebrali lombari
Nel soggetto sano, finchè il disco intervertebrale è intatto, il nucleo discale, dopo essersi spostato all'indietro nel movimento di flessione, si riposiziona in avanti nel movimento di raddrizzamento del tronco. Ma quando le fibre dell'anello fibroso sono degenerate , le continue e brusche sollecitazioni che spingono indietro il nucleo discale possono impedire il suo riposizionamento in avanti, determinando uno spostamento persistente che può essere solo una sporgenza (protusione) o una vera e propria estrusione (ernia).
Meccanismo di produzione dell'ernia discale in 3 tempi:
- il soggetto si curva in avanti per raggiungere il peso, il nucleo del disco viene spinto all'indietro.
- nel momento in cui si afferra il peso e si trasmette la pressione sul disco in modo asimmetrico, alla posizione dannosa e al peso dell'oggetto si aggiunge la contrazione dei muscoli spinali, l'impegno muscolare è così intenso da provocare una pressione più elevata del peso sollevato (10kg => pressione sui dischi 340 kg).
- nel momento in cui il tronco si raddrizza la pressione, elevata e mal distribuita determina la protusione o l'ernia del disco (sporgenza del materiale discale al di là del margine periferico del disco, delimitato dai margini dei corpi vertebrali contigui).
Ernia: quando il nucleo polposo del disco non è più contenuto nell'anello fibroso ma ne fuoriesce.
L'ernia una volta oltrepassati i limiti dell'anello fibroso, può essere contenuta dal legamento longitudinale posteriore in questo caso si parla di ernia contenuta. Se invece l'ernia è più invasiva e oltrepassa anche il legamento longitudinale posteriore (espulsione translegamentosa) e può perdere qualsiasi contatto con il disco originario (frammento discale sequestrato). In altri casi l'ernia dopo aver raggiunto il legamento longitudinale posteriore, può scivolare sia verso l'alto sia verso il basso (ernia migrante sottolegamentosa).In presenza di protusione discale o di ernia contenuta il materiale discale si limita a raggiungere il legamento longitudinale posteriore, e la messa in tensione delle fibre nervose di questo legamento determina un dolore lombare( lombalgia centrale).
Se invece l'ernia è più invasiva comprime un nervo rachideo e diventa causa di algia radicolare, cioè il dolore raggiunge l'arto inferiore irradiato dal nervo compresso (lombosciatalgia).La protusione o l'ernia discale si verificano più frequentemente a livello degli ultimi dischi lombari, quelli situati alla 4-5 vertebra lombare e il sacro. L'ultimo disco è soggetto a maggiore usura sia perchè sopporta il peso di tutta la parte superiore del corpo sia perchè si trova a livello della cerniera lombosacrale, dove la parte mibile della colonna si unisce a quella rigida (osso sacro) in questo caso la lesione discale può provocare un alombosciatalgia.
Aumantando l'entità dell'ernia il dolore raggiunge anche la regione posteriore della coscia e il polpaccio, quando l'erniazione è più grave il dolore raggiunge anche il piede. La presenza dell'ernia discale può provocare non solo lombalgia ma anche segni di compressione della radice nervosa, cioè alterazioni dei riflessi, della forza, della sensibilità a livello dell'arto inferiore, nella'area corrispondente all'emergenza dl nervo irritato.
Quando l'ernia si verifica a livello del 3° discolombare tra la 3° e la 4° vertebra si ha una lombocruralgia cioè il dolore si irradia sulla regione anteriore della coscia.E' segno di miglioramento il fatto che il dolore percepito lateralmente (fianco sx o sin) o distalmente dal centro della colonna (sull'arto inf) si sposti in una posizione più centrale o comunque più vicina alla colonna. Questo criterioè utile perchè ci permette non solo di classificare la sindrome del paziente, ma anche di formulare un idoneo programma rieducativo e poi di verificare la sua efficacia o la necessità di apportare variazioni:
- il dolore si sposta verso il centro, verso la regione lombosacrale, esprime un miglioramento, è segno che il diso sta riducendo il suo effetto compressivo sulle strutture nervose.
- il dolore si sposta verso la periferia, in direzione del piede, è segno di un peggioramneto, di un aumento della lesione discale.
La mancanza della lordosi lombare è una condizione che rende il rachide lombare più delicato, instabile, meno resistente meno capace di sopportare le pressioni quotidiane, è fondamentale:
- evitare le posture e i movimenti ch che costringono il rachide lombare in flessione.
- eseguire con dolcezza e gradualità gli esercizi utili a mobilizzare il rachide lombare in estensione per ripristinare la funzionalità.
(spondilolisi=> frattura dell'istimo vertebrale) mov.estensione
(anterolistesi=> consguente scivolamento in avanti di una vertebra su quella sottostante) mov. estensione
Quando la lombalgia insorge in conseguenza di posture e movimenti che accentuano la lordosi normalmente è utile eseguire gli esercizi di mobilizzazione e di rilassamento del rachide lombare in flessione.