DEFINIZIONE: Sindrome a decorso cronico, caratterizzata da un'infiammazione non specifica e generalmente simmetrica delle articolazioni periferiche, che può evolvere in una distruzione progressiva delle strutture articolari e periarticolari, con o senza manifestazioni generalizzate.
**LA CAUSA E' SCONOSCIUTA**
Una predisposizione genetica è stata identificata, fattori ambientali possono inoltre giocare un ruolo. Alterazioni immunologiche possono essere innescate da molteplici fattori. Circa l'1% di tutta la popolazione ne è affetto; le donne vengono colpite con rapporto di 2-3:1 rispetto agli uomini. Può esordire a tutte le età, ma la massima incidenza è fra i 25 e i 50 anni.
Nelle articolazioni colpite cronicamente la membrana sinoviale, sottile nei casi normali, sviluppa numerose pieghe villose e si ispessisce per l'ipertrofia e l'iperplasia delle cellule di rivestimento e per la proliferazione dei linfociti e delle plasmacellule.
Le cellule di rivestimento producono una serie di sostanze diverse, tra le quali la collagenasi e la stromelisina che possono contribuire alla distruzione della cartilagine; l'interleuchina-1, che stimola la proliferazione dei linfociti e le prostaglandine. Le cellule infiltranti, disposte inizialmente in sede perivenulare e più tardi a costituire veri e propri follicoli linfatici provvisti di centro germinativo, sintetizzano interleuchina-2, altre citochine, il fattore reumatoide (FR) e altre immunoglobuline.
Sono anche presenti depositi di fibrina, fibrosi e necrosi. La membrana sinoviale iperplastica (panno) può erodere la cartilagine, l'osso subcondrale, la capsula articolare e i legamenti. I leucociti polimorfonucleati (PMN) non sono cospicui nella membrana sinoviale, ma spesso predominano nel liquido sinoviale.
Il nodulo reumatoide, presente in più del 30% dei pazienti, si presenta generalmente a livello sottocutaneo nei punti sottoposti a irritazione cronica (p. es., la superficie estensoria dell'avambraccio).
Il nodulo reumatoide, presente in più del 30% dei pazienti, si presenta generalmente a livello sottocutaneo nei punti sottoposti a irritazione cronica (p. es., la superficie estensoria dell'avambraccio).
Sono granulomi non specifici caratterizzati, all'esame anatomopatologico, da una zona necrotica centrale circondata da cellule mononucleate disposte a palizzata, con il loro maggior asse che si irradia dal centro; il tutto è circondato da una zona esterna di linfociti e plasmacellule. Si possono trovare segni di vasculite nella pelle, nei nervi o in numerosi organi viscerali, nei casi gravi di AR, ma questi sono clinicamente significativi soltanto in alcuni casi.
SINTOMI:
L'esordio è abitualmente insidioso, con progressivo coinvolgimento articolare, ma può essere acuto, con simultaneo interessamento flogistico di più articolazioni.
Il segno più indicativo è una particolare dolorabilità di tutte le articolazioni infiammate.
L'ispessimento sinoviale, il segno più specifico, finisce sempre col manifestarsi nella maggior parte delle articolazioni colpite. È tipico il coinvolgimento simmetrico delle piccole articolazioni delle mani (in particolar modo le interfalangee prossimali e le metacarpofalangee), delle articolazioni dei piedi (metatarsofalangee), dei polsi, dei gomiti e delle caviglie, ma le manifestazioni iniziali possono verificarsi a carico di qualsiasi articolazione.
Di solito si riscontra rigidità mattutina, di durata > 30 min o dopo prolungata inattività; possono essere presenti segni di malessere pomeridiano e di affaticamento.
Si possono sviluppare rapidamente alcune deformazioni, in modo particolare contratture in flessione.
È tipica, come esito finale, la deviazione ulnare delle dita con una lussazione mediale dei tendini estensori delle articolazioni metacarpofalangee.
- La sindrome del tunnel carpale può originarsi da una sinovite del polso.
- La rottura di cisti poplitee può simulare una trombosi venosa profonda.
I noduli reumatoidi sottocutanei non sono abitualmente una manifestazione precoce.
Altre manifestazioni extrarticolari sono i noduli viscerali, la vasculite che può causare ulcere agli arti inferiori, le mononeuriti multiple, i versamenti pleurici o pericardici, linfoadenopatia, la sindrome di Felty, la sindrome di Sjögren o la episclerite. Può essere presente febbre, ma essa è generalmente modesta, tranne che nella malattia di Still dell'adulto, una poliartrite siero-negativa, molto simile all'AR, ma con importanti caratteristiche sistemiche.
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