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mercoledì 10 settembre 2008

"RIABILITAZIONE IN ACQUA"


ESERCIZI PER LA MOBILIZZAZIONE ARTICOLARE DEGLI ARTI INFERIORI (1)

Le articolazioni, per effetto della spinta idrostatica, si trovano in una condizione di decompressione e il loro movimento è facilitato. Durante gli esercizi bisogna raccomandare al paziente di non forzare i limiti articolari e din non ricercare l'insorgenza del dolore.
Gli arti inferiori, possono lavorare contemporaneamente (avendo cura spiegare al paziente che deve essere l'arto sano ad adattarsi alle possibilità motorie di quello malato e non viceversa) oppure possono eseguire movimenti alternati.


  • Flessione dorsale e plantare dei piedi.


  • Abduzione e adduzione dei piedi.



  • Flessione ed estensione delle ginocchia ad anche estese.


  • Abduzione e adduzione delle anche a ginocchia estese.



  • Flessione ed estensione delle anche a ginocchia estese.

  • Abduzione e adduzione delle anche in rotazione esterna e interna, flettendo ed estendendo le ginocchia e mantenendo i talloni a contatto fra loro.

  • Portare contemporaneamente o alternato le ginocchia verso l'alto e ritornare alla posizione di partenza,flettendo ed estendendo anche, ginocchia e caviglie.

  • Eseguire un movimento di PEDALATA con gli arti inferiori

ESERCIZI PER LA MOBILIZZAZIONE DELLA COLONNA VERTEBRALE


In posizione verticale è possibile effettuare mobilizzazioni sia attive che passive a carico del tratto dorso-lombare della colonna. Sono molto indicati per il trattamento delle patologia a carico della colonna.

Mobilizzazione attiva



  • Portare entrambe le ginocchia verso il petto e contemporaneamente flettere il capo, mantenere la posizione per qualche secondo in modo da permettere uno stiramento della muscolatura posteriore. Il paziente effettua anche una mobilizzazione in flesso-estensione della colonna.



  • Portare un ginocchio verso la mano controlaterale, viene eseguita una mobilizzazione della colonna contemporaneamente in flesso-estensione e rotazione.


  • Portare un ginocchio verso il petto, il tallone dell'arto che rimane esteso viene spinto verso il basso, per alcuni secondi per consentire lo stiramento della muscolatura posteriore.






  • Portare entrambe le ginocchia flesse verso l'alto, flettendo le anche fino a 90°, a questo punto portiamo verso destra e poi verso sinistra le coscie, prima di riportare gli arti alla posizione di partenza, effettuando una mobilizzazione in rotazione della colonna.

Mobilizzazione passiva

Il segmento dorso-lombare viene mobilizzato passivamente per effetto dello spostamento passivo degli arti inferiori, indotto dall'azioneattiva del capo e delle spalle.






  • Mantenendo lo sguardo orizzontale, il capo in posizione frontale e le braccia distese in fuori, allungare lentamente il braccio estendendo il polso, e flettere legggermente la testa da un lato. Gli arti inferiori si spostano passivamente dal lato opposto a quello verso cui il paziente si allunga, mobilizzando in flessione laterale il tratto dorso-lombare.


  • Mantenendo lo sgardo orizzontale, la testa in posizione frontale e le braccia distese in fuori, bisogna flettere ed estendere lentamente il capo. La palma delle mani è rivolta verso l'alto quando il capo si estende e verso l'acqua quando il capo si flette. Gli arti inferiori si spostano passivamente indietro e in avanti mobilizzando in flesso-estensione la colonna.

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