La base sacrale è inclinata in media di 37° sull'orizzontale.
L'apertura anteriore del disco fra L5-S1 è in media di 14°.
La lordosi tra T12 e L5 è in media di 45°
La cifosi tra T4 e T12 di 37°.Le alterazioni morfologiche tipiche nel piano sagittale sono:
ACCENTUAZIONE DELLE CURVE FISIOLOGICHE
- cifosi toracica accentuata (a).
- lordosi lombare accentuata (b).
- cifo-lordosi accentuata nelle due curve (c).
- cifosi toracica diminuita.
- lordosi lombare diminuita.
- cifosi e lordosi diminuite nelle due curve.
ESTENSIONE DELLE CURVE
- cifosi toraco-lombare (d).
- lordosi toraco-lombare (e).
SCOMPARSA DELLE CURVE
- dorso piatto o inversione delle curve (f).
LE CURVE NEL PIANO FRONTALE
E' fondamentale dal punto di vista diagnostico distinguere tra atteggiamento scoliotico e scoliosi strutturale. La mancanza di una diagnosi esatta può portare in un caso a sottovalutare il potenziale evolutivo di una scoliosi strutturale, permettendo l'instaurarsi insidioso di deviazioni catastrofiche, nell'altro a proporre delle terapie lunghe, costose e talvolta dannose, per deviazioni di origine posturale che evolvono raramente verso scoliosi strutturali.
Atteggiamento scoliotico
Scoliosi strutturale
Gibbo in presenza di una scoliosi toracica destra.
Si parla di scoliosi strutturale quando il rachide risulta deformato in modo permanente e la deformazione non è volontariamente riducibile. La deformazione sul piano trasverso, costituita da una rotazione localizzata a formare il gibbo, rappresenta l'elemento più dannoso per la morfologia del soggetto.
Le scoliosi strutturali sono, nella maggior parte dei casi, evolutive durante l'accrescimento, e in particolare nel corso della pubertà, fino alla maturità ossea; oltre a ciò si possono anche aggravare più lentamente nel corso dell'età adulta. Tra le scoliosi strutturali, le idiopatiche rappresentano di gran lunga il ceppo più numeroso: la loro eziologia è ignota.
Classificazione
Le scoliosi strutturali si distinguono principalmente in scoliosi ad eziologia nota e ad eziologia sconosciuta.
Difetti di formazione:
Difetti di segmentazione:
(c) unilaterale (barra congenita);
(d) bilaterale (blocco vertebrale).
Anomalie vertebrali miste:
(e) anomalie multiple;
(f) fusione costale.
Nel 70% dei casi, non trovandosi alcuna causa, si parla di scoliosi idiopatica: questa forma di scoliosi è circa otto volte più frequente nelle femmine che nei maschi.
SCOLIOSI STRUTTURALI IDIOPATICHE
E' detta primaria la curva meno riducibile, di entità angolare più ampia e che presenta la maggiore rotazione dei corpi vertebrali. E' detta curva di compenso quella che presenta angolazione e rotazione minore e maggiore riducibilità. Queste curve o semi-curve permettono il riallineamento del rachide al di sopra e al di sotto della curva strutturale. Queste compensazioni possono anch'esse divenire strutturali con il progredire dell'evoluzione fino alla maturità ossea.
Le scoliosi si distinguono in:
- scoliosi con una curva primaria (circa il 70% dei casi). Comprendono:
le scoliosi toraciche (circa il 25%). Presentano generalmente una convessità destra, oltre ad una curva di compenso lombare che diventa rapidamente strutturata (a).
le scoliosi toraco-lombari (circa il 19%). Presentano generalmente una convessità destra e due emicurve di compenso (b).
le scoliosi lombari (circa il 25%). Sono abitualmente sinistro-convesse. La curva di compenso toracica si struttura nel corso dell'aggravamento (c).
le scoliosi cervico-toraciche (circa 1%). Di solito la convessità è sinistra e le curve di compenso toracica o toraco-lombare tendono a strutturarsi.
- scoliosi con doppia curva primaria (circa il 30% dei casi). Comprendono:
le scoliosi con curva toracica e lombare (circa il 23%). Sono le più frequenti, e determinano generalmente una convessità toracica destra e lombare sinistra (d).
le scoliosi con doppia curva toracica. Le vertebre limitanti sono, di solito, T1 e T6 per la curva superiore, e T6 e T12 per quella inferiore.
le scoliosi con curva toracica e toraco-lombare.
Due principali tipi di coinvolgimento riguardano la zona del bacino, una curva lombare può estendersi, in maniera molto attenuata, nella regione sacrale formando una sorta di curva lombo-sacrale; più frequentemente, il bacino risulta coinvolto nella controcurva sottostante alla curva primaria; in tal caso L5 diventa la vertebra intermedia che, a causa della fissazione data dai legamenti ileo-lombari, resiste alla rotazione presente nel tratto L4-L5.
Nelle scoliosi idiopatiche non sono mai state messe in evidenza anomalie primitive dei legamenti costo-vertebrali ed inter-vertebrali. Tuttavia la scoliosi, una volta iniziata, provoca una perdita della normale elasticità legamentosa, con retrazione dal lato della concavità e stiramento dal lato della convessità.
In caso di scoliosi dovute a miopatie, il coinvolgimento dell'apparato muscolare è non solo determinante ma costituisce la causa della deformità, che comunque presenta un suo proprio potenziale di aggravamento. Studi elettromiografici su pazienti con scoliosi idiopatica, hanno messo in evidenza l'esistenza di significative asimmetrie di attivazione muscolare ai lati del rachide, pur non chiarendo se questa asimmetria si debba considerare una concausa o una conseguenza della scoliosi.
LESIONI DELLE SCOLIOSI IDIOPATICHE DOPO LA MATURITA' OSSEA
- distensione legamentosa e discopatia;
- degenerazione artrosica;
- sinostosi e spostamenti;
- aggravamenti angolari.
Strapiombo ed equilibrio frontale
Alcune scoliosi sono chiaramente strapiombate lateralmente e squilibrate nel piano frontale; anche quando l'asse occipitale non è deviato lateralmente, cioè nelle forme non strapiombate, si genera comunque uno pseudo-equilibrio che merita di essere valutato.
Nel caso per esempio di una curva toraco-lombare destra non strapiombata, una parte maggiore del tronco è a destra rispetto al piano mediale sagittale; a tale asimmetria di masse è ovviamente correlata una asimmetria muscolare, la cui azione di riequilibrio strutturale sul lato convesso tende ad aumentare la rotazione dei corpi vertebrali .
Età a rischio
La scoliosi idiopatica si manifesta in genere nel periodo compreso tra i 10 e i 13 anni, in corrispondenza della grande crescita del periodo puberale.
(fonte: www.gss.it)
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